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" New York era un luogo inesauribile, un labirinto di passi senza fine: e per quanto la esplorasse, arrivando a conoscerne a fondo strade e quartieri, la città lo lasciava sempre con la sensazione di essersi perduto”.
Lo scrittore statunitense Paul Auster in questa passo del suo romanzo “Trilogia di New York” ha dipinto perfettamente un affresco della Grande Mela, una città dalle mille sfaccettature, che sembra impossibile da visitare sino in fondo, per quanti spunti e luoghi di interesse possegga.
Oltre ai classici monumenti e le classiche rotte turistiche, New York offre tantissime mete alternative, altrettanto appaganti per la mai sazia vista del turista. Anche per quanto riguarda i parchi da visitare, non bisogna soffermarsi al celeberrimo Central Park, perché ci sono tantissime altre aree verdi che meritano una visita.
Ecco quindi cinque parchi da vedere durante un viaggio a New York. Per rilassarsi e riconciliarsi con il verde, tra i grattacieli e la frenesia della città che non dorme mai.
Una miriade di luoghi iconici caratterizza la Grande Mela. Posti simbolo di una città che sogna e fa sognare ogni giorno chi la popola e chi la visita. Per godersi una vista unica e per raggiungere una delle location cardine del turismo statunitense, Battery Park è una tappa fondamentale. Perché è da qui che partono i traghetti che raggiungono Ellis Island e la Statua della Libertà.
Il parco, che si affaccia direttamente sulla baia della città ed è situato nella zona compresa tra State Street e Whitehall Street, in Lower Manhattan, un tempo era un’isola, poco distante dalla terraferma. Qui si sono avvicendati frammenti fondamentali della storia americana: scene di guerra e lo sbarco di migliaia di immigrati provenienti da tutto il mondo. In cerca del sogno americano e di una vita migliore.
Il nome del parco si riferisce alla denominazione con cui era conosciuta la costa meridionale dell'isola di Manhattan, nota appunto come The Battery dal XVII secolo. L’area infatti aveva la funzione di proteggere la città, al tempo colonia olandese e britannica, con una batteria di cannoni a difesa del porto.
L'attuale parco è stato edificato bonificando una discarica che occupava la zona nel 1800. All’interno si può visitare il Castle Clinton, un forte costruito dal governo americano nel 1811.
Tra i parchi da non perdere quando si fa un viaggio a New York c’è senza dubbio il Bryant Park. Per la sua posizione strategica e per l’effetto straniante e sbalorditivo che si ha al suo interno, merita sicuramente una visita.
Il suo essere decisamente più piccolo rispetto al Central Park amplifica l’effetto della grandiosità dei grattacieli che lo circondano, giganti architettonici che sembrano proteggere questa deliziosa area verde, in cui fermarsi e rifiatare durante il tour di Manhattan. La piccola area verde che caratterizza il Bryant Park è a pochi metri di distanza da Times Square ed è particolarmente frequentata anche dagli abitanti del luogo. Diventando uno scorcio sulla città e sulla vita.
Il parco, aperto grazie al governatore Thomas Dongan, fu istituito nel 1823 con una funzione diametralmente opposta: era adibito, infatti, a luogo di sepoltura per gli abitanti più poveri, che non potevano permettersi la presenza nel cimitero principale. Nel 1847 divenne un parco a tutti gli effetti, con lo spostamento delle tombe a Wards Islands. A fine del diciannovesimo secolo venne intitolato al giornalista del New York Post ed abolizionista William Cullen Bryant.
A seconda delle stagioni al Bryant Park si possono fare diverse attività: in inverno ci sono i mercatini di natale e una pista di pattinaggio, in estate vengono proiettati gratuitamente film.
Situato all'inizio della Fifth Avenue, nel quartiere di Greenwich Village, sorge il parco preferito dagli studenti universitari della Grande Mela: il Washington Square Park.
Il piccolo, ma importante, parco ha una storia piena di stravolgimenti e vicissitudini travagliate. Un tempo in quest’area sorgeva una palude, poi con l’avvento degli olandesi il terreno venne concesso agli schiavi per bonificarlo e coltivarlo. Durante la Guerra di Indipendenza divenne un cimitero, poi in seguito un’area in cui effettuare le esercitazioni militari.
La vicinanza all’Università lo rende meta perfetta per le pause pranzo e svago degli studenti che lo popolano a tutte le ore del giorno, soprattutto in autunno e primavera.
Il monumento simbolo del parco è un arco di Trionfo, dedicato a George Washington. All’interno dell’area verde è poi presente una statua di Garibaldi, a suggellare la grande presenza di italiani nel quartiere.
Un parco totalmente sui generis, in puro stile newyorchese. The High Line è infatti un’area verde lineare, sopraelevata, realizzata su una sezione in disuso della ferrovia West Side Line, che fa parte della New York Central Railroad.
Camminare in questa passerella surreale, in cui gli alberi sembrano sospesi, circondati dagli edifici di Chelsea Market e Hudson Yards, è un’esperienza che fa vivere in pieno la vita e la mentalità della città non si ferma mai.
La linea West Side Line fu costruita negli anni trenta, per venire poi abbandonata nel 1980. Alla fine del ventesimo secolo si paventava l’idea di abbattere la sopraelevata, ma un’agguerrita associazione di residenti della zona si oppose, proponendo un progetto di riqualificazione, in chiave ecologica. Grazie agli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, l’idea prese forma nel 2002, per poi venir messa in pratica nel 2006, quando sono iniziati i lavori. Il 5 giugno 2019 è stato aperto anche l’ultimo tratto della linea, detto “the Spur” a causa del semicerchio creato in questo punto. In questa parte, oltre ad una spettacolare visuale sulla città, si possono ammirare le numerose installazioni d’arte moderna.
Dopo aver camminato a lungo per le vie di New York, non c’è niente di meglio del Madison Square per concedersi una pausa rilassante e rigenerante.
Il parco si trova davanti ad uno degli edifici più caratteristici della città: il Flatiron Building, l’edificio triangolare della forma del palazzo che ricorda molto quella di un ferro da stiro.
L’area del parco, che si trova tra la 26th Street e Madison Avenue, inizialmente era occupata da un edificio usato come stazione della New York and Harlem Rail Road, in seguito fu affittato a PT Barnum che lo trasformò nel "Monster Classical and Geological Hippodrome" , un’area in cui si svolgevano gare di cavalli, mostre canine e spettacoli circensi.
Patrick Sarsfield Gilmore lo trasformò definitivamente in un giardino, riempiendo la zona con alberi, fiori e fontane.
Attualmente qui ci si rilassa, distesi sui prati, si ammirano le numerose statue e ci si può rifocillare con i panini della celebre catena Shake Shack, i cui hamburger sono considerati tra i più buoni di New York e degli Stati Uniti. Il ristorante presente nel parco è in assoluto il primo aperto dalla catena. Nel 2004 un semplice "carretto", in cui si vendevano hot dog, diede il via al franchise.
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19.05.2020
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