Las Vegas è una città senza mezze misure, amata o odiata intensamente. Incarna più di altre un fenomeno culturale tipicamente americano: è un agglomerato di luci e cemento in mezzo al deserto, eppure è la prima destinazione turistica americana.
Fino al 1829, anno in cui l’esploratore spagnolo Rafael Riviera scoprì per puro caso una vena d’acqua, la zona era conosciuta solo dai nativi e non appariva su nessuna mappa geografica. La fonte divenne un punto di ristoro per cavalli e viaggiatori, prendendo il nome di Las Vegas ("le praterie") Spring. Rimase più o meno anonima fino al 1905, quando grazie al passaggio della ferrovia la città iniziò ad espandersi, ma fu solo nel 1931 quando lo stato del Nevada abolì il divieto di gioco d'azzardo che iniziò la sua fortuna.
Anche se la città era ancora una landa desolata, molto lontana da quella che oggi conosciamo come “Sin City”, insieme ai pionieri, iniziarono ad arrivare i primi turisti e personaggi come Bugsy Siegel legati alla mafia di New York. Grazie anche ai capitali della mafia, Las Vegas iniziò a diventare la mecca del gioco d’azzardo: la sabbia del deserto lasciò il posto alle luci a neon e vennero edificati i primi casinò.
Nel 1946 venne completato il Flamingo, che è ancora in attività, e ne seguirono molti altri; il processo di trasformazione era iniziato. Oggi Las Vegas è un grande polo turistico con quasi 40 milioni di visitatori l’anno, considerata la capitale mondiale dell’intrattenimento, un grande palcoscenico che offre spettacoli, concerti, avvenimenti sportivi mondiali e un’elettrizzante vita notturna.
Ecco le letture consigliate per immergerti sin da ora nel mood un pò folle e nell'atmosfera kitsch che respirerai sulla Strip di Las Vegas:
La costruzione delle sale da gioco a Las Vegas iniziò a metà degli anni '30, ma fu nell'immediato dopoguerra che arrivarono i grandi capitali (in gran parte legati al riciclaggio dei proventi di attività mafiose in altre parti del Paese) che trasformarono il volto della città e il concetto stesso di gioco d'azzardo. I casinò statunitensi erano molto diversi da quelli della vecchia Europa, in proposito qualcuno ha persino parlato di democratizzazione del vizio del gambling: ambientazioni tematiche sfarzose, per metà sale da gioco per l'altra metà luna park, con connotati di divertimento e di spettacolarità che li rendono adatti persino alle famiglie.
Il prototipo fu certamente il Faboulus Flamingo costruito nel 1946 dal gangster Bugsy Siegel, che proponeva tutti insieme gli ingredienti di una formula che diventerà un marchio di fabbrica e produrrà infinite variazioni sul tema: il complesso accorpava per la prima volta l'albergo, le sale da gioco, i ristoranti e un'animazione continua volta ad attrarre la clientela con spettacoli di vario genere e presenza di star.
Oggi Las Vegas offre a chiunque l'illusione di potersi arricchire in una sera tentando la fortuna alle slot machines, alla rulette o ai tavoli da gioco. Ma è meglio andarci piano: le probabilità sono sempre a favore del banco, quindi è meglio fissare un budget ragionevole e non farsi prendere troppo la mano. Ecco i 3 giochi d'azzardo più conosciuti e le informazioni di base. Buona fortuna!
E' sicuramente il gioco di carte più popolare ai tavoli verdi dei casinò: l'obiettivo è totalizzare ventuno punti, o avvicinarsi il più possibile a questo punteggio evitando di superarlo. I giocatori sono tutti contro il banco, le figure valgono 10 punti e gli assi possono valere 1 o 10 a scelta. Si inizia con due carte, ogni giocatore può chiedere poi al mazziere di aggiungerne altre per arrivare al fatidico ventuno e nel farlo può raddoppiare la posta iniziale. Il banco è obbligato a chiedere un'altra carta se il suo punteggio è inferiore a 16, mentre deve stare se ha 17 o più.
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