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Cosa vedere in Arabia Saudita: Jeddah, Riyadh e Al Ula, tra passato e futuro

Al Ula - Arabia Saudita - Jeddah - Riyadh - 03.11.2022

Cinque destinazioni che non possono mancare in un viaggio in Arabia Saudita

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Viaggiare in Medio Oriente è un’esperienza unica dal punto di vista paesaggistico, antropologico ed esperenziale. Visitare questa parte dell’Asia vuol dire togliersi i panni e la forma mentis eurocentrici ed essere pronti a vivere tutte le sfaccettature di una cultura totalmente differente dalla nostra. Ma è questo il bello del viaggio: essere costantemente in balia della novità e dello stupore. 

Un viaggio in Arabia Saudita permette di visitare luoghi sino ad ora inesplorati dai turisti occidentali. Per anni, infatti, viaggiare nel paese era concesso unicamente per motivi lavorativi e religiosi. Dal 1° ottobre 2019 le Autorità saudite hanno inserito la possibilità, per i cittadini di 49 Paesi (tra cui l'Italia), di richiedere il visto di ingresso anche per motivi turistici.

Splendidi paesaggi naturali, siti archeologici fondamentali per capire ed ammirare la storia islamica e metropoli avveniristiche contraddistinguono l’Arabia Saudita.Finalmente è possibile esplorare un paese estremamente affascinante e pieno di luoghi che difficilmente si dimenticheranno!

Ma quali sono le cose da vedere assolutamente durante un viaggio in Arabia Saudita? Scopriamolo insieme!


Hegra

Arabia Sadita: cosa vedereNel cuore dell’Arabia Saudita si trova un luogo carico di mistero e fascino. Lì dove la sabbia si tinge di scarlatto e il deserto riempie la vista per chilometri, nascosta tra le rocce che la proteggono e nascondono, si cela un luogo in cui il tempo si è fermato e in cui i segreti di antiche popolazioni si sono cristallizzati in una dimensione atemporale. Conosciuta anche con il nome di Al-Hijr o Mada’in Saleh, Hegra è il più importante insediamento del regno preislamico ed è, per molti aspetti, paragonabile al ben più noto sito archeologico di Petra.

Nell’antichità Hegra è stata abitata da Thamudeni e Nabatei; successivamente è stata occupata da legionari romani. Il regno dei Nabatei, tra il 100 a.C. e il 75 d.C., fu particolarmente florido e ricco, grazie al commercio di spezie e incensi, lungo un percorso in cui sorsero grandi centri abitativi. Il più famoso tra quelli creati dai Nabatei fu, appunto, Petra, riscoperta nel diciannovesimo secolo. Hegra invece, fondamentale tappa nella strada che portava dal Mar Rosso al Golfo Persico, è rimasta per anni nell’oblio archeologico. Ricoperta e custodita dalla sabbia, solamente nel 2008 ha vissuto una “rinascita”, entrando nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Hegra è oggi una preziosa testimonianza delle incredibili abilità della popolazione Nabatea in ambito architettonico. Visitando il sito, è possibile ammirare più di cento monumenti funebri ottimamente conservati. Tutte le tombe sono contraddistinte da una facciata scavata nella roccia di arenaria, con decorazioni raffiguranti personaggi mitici. Lo stile artistico con cui sono state realizzate risente di influenze assire, egizie, fenicie ed ellenistiche. 

La tomba più imponente è quella di Qasr Farid, che omaggiava l’importanza della famiglia con una struttura dalle dimensioni monumentali; un meraviglioso bassorilievo con una coppia di leoni, mantenutasi perfettamente, ornava invece quella di Al Usud. La vecchia città è all’interno di un’oasi, distante qualche centinaio di metri dalle tombe, ma ancora giace sotto la sabbia, che custodisce gli antichi edifici creati con fango e pietra.

La fontana Re Fahd

Cosa vedere in Arabia SauditaNegli ultimi decenni Jeddah ha un cambiamento radicale, che l’ha portata a diventare un’efficiente e moderna metropoli, conosciuta come la “Parigi d’Arabia”, ricca di grattacieli avveniristici, ma anche palazzi antichi dall'esotica bellezza.

Tra gli elementi di spicco di questa virata verso un’avveniristica modernità c’è una delle attrazioni più spettacolari dell’intera Arabia Saudita. Nei primi anni ottanta Re Fahd, quinto re dell'Arabia Saudita dal 1982 al 2005, decise di suggellare i progressi tecnologici e culturali di Jeddah donandole un monumento che catturasse l’attenzione degli abitanti e dei pellegrini di passaggio. Sull’esempio della Jet d'eau di Ginevra, progettata a fine ottocento nel punto di incontro tra il lago di Ginevra e il Rodano, fu ideata una fontana che si potesse ammirare dalla Corniche della città, il lungomare lungo 30 chilometri che costeggia il Mar Rosso.

La fontana di Re Fahd fu inaugurata nel 1985, la base fu ideata ricreando la forma di un grande mabkhara, il bruciaincenso che simboleggia la cultura araba. Poiché la fontana pompava l’acqua di mare del Mar Rosso, ruggine e corrosione erano particolarmente temute dai costruttori. Venne creato un sistema di filtraggio con cui, prima di raggiungere la pompa, l'acqua passasse attraverso diversi filtri per purificarla da sporco, sabbia e sostanze organiche. La fontana venne poi illuminata da 500 LED ad alta luminosità progettati per resistere alla caduta continua di migliaia di tonnellate d'acqua

La fontana spruzza acqua fino a un'altezza massima di 260 metri ed è subito entrata nel Guinness World Records come la fontana d'acqua più alta del mondo. L'acqua espulsa può raggiungere una velocità di 375 km/h e la sua massa nell'aria può superare le 16 tonnellate!

Edge of the world

Cosa vedere in Arabia SauditaNella zona centrale dell’Arabia Saudita l’altopiano del Najd è tagliato per oltre 800 chilometri da un’enorme scarpata alta 500 metri, che caratterizza l’area tra Al-Quasiym a nord, e il deserto dell’Empty Quarter, vicino a Wadi Al-Wadasir a sud.

Una meraviglia naturale che ricorda i canyon statunitensi. Un silenzio assoluto pervade l’area, in cui solo il soffio del vento, che si alza al tramonto, interrompe la stasi. Distese di roccia, sabbia e terra riempiono la vista per chilometri. Nessun centro abitato, nessuna traccia umana. Qui regna la natura, quella più selvaggia e indomabile.

A 250 chilometri a nord-ovest di Riyadh, la punta del promontorio viene chiamata “Edge of The World”, “Il Bordo del Mondo”proprio per la sensazione visiva che offre. Un punto in cui osservare il mondo e l’infinito.

Kingdom Centre

Cosa vedere in Arabia SauditaLa storia, il passato, la natura, ma anche il futuro. L’Arabia Saudita, come molti paesi del Medio Oriente, negli ultimi anni sta subendo una trasformazione economica che si ripercuote su molti aspetti. Un evidente cambiamento si evidenzia nell’architettura delle principali città saudite, il cui skyline è stato completamente rivoluzionato, riempiendosi di grattacieli avveniristici, che proiettano le città verticalmente.
Riyadh trenta anni fa appariva completamente differente, con palazzi bassi e un’edilizia legata all’antica tradizione saudita. Ora la sensazione è straniante: se i dintorni e i sobborghi della città mantengono i vecchi connotati, il centro sembra la location perfetta per un film di fantascienza, con grattacieli e palazzi dalle forme stravaganti. 

Il sunto perfetto di questa nuova visione architettonica è il Kingdom Centre, simbolo della Riyadh 2.0, la cui forma pittoresca ricorda Barad-dûr, la torre di Sauron del Signore degli Anelli.
Il Kingdom Centre è un grattacielo di 41 piani, alto ben 302,3 metri, altezza che la rende la torre più alta dell'Arabia Saudita e il quinto grattacielo più alto del paese. Il palazzo ospita il centro commerciale Al-Mamlaka di 57.000 metri quadrati , uffici, il Four Seasons Hotel Riyadh e appartamenti di lusso. 

Progettato dallo studio di architettura statunitense Ellerbe Becket in una joint venture con lo studio di architettura e ingegneria arabo Omrania and Associates, il Kingdom Centre è stato completato nel 2002 e da allora è diventato il monumento simbolo del progresso saudita.

Rub Al Khali

Cosa vedere in Arabia Saudita

E infine, lui. Il grande protagonista del paesaggio saudita: il deserto. Per capire il ruolo fondamentale che ha per gli arabi, basta il nome con cui è conosciuta l’enorme distesa di sabbia (la più grande al mondo) che occupa la parte meridionale della penisola araba. Rub Al Khali vuol dire “il quarto vuoto”, gli abitanti locali infatti lo identificano come il quarto elemento naturale, dopo cielo, terra e mare.

Tuttora per buona parte inesplorato e quasi totalmente disabitato, il deserto è lungo circa 1.000 km e largo circa 500, con un'area totale di oltre 650.000 km². Gli stessi Beduini non si addentrano mai al suo interno, rimanendo nelle aree marginali. Tuttavia è possibile effettuare escursioni in jeep al suo interno, assistiti da GPS, per evitare di smarrirsi tra le silenziose dune.


In viaggio con Veratour

Grazie alla recente apertura al turismo, finalmente è possibile organizzare viaggi in Arabia Saudita. Il paese offre una vacanza in grado di offrire diverse tipologie di itinerari. Grattacieli e lusso, ma anche il fascino mediorientale più tradizionale e autentico.

Le proposte Viaggi di Veratour sono davvero tantissime e studiate su misura per ogni desiderio e ogni tipo di viaggiatore Nella pagina viaggi troverai tutte le proposte griffate Veratour per visitare l'Arabia Saudita.

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