Il nome Calabria deriva da quello dell'antica popolazione italica, i Calabri, che abitava l'estremo sud di questa parte di penisola. Una curiosità che pochi conoscono è che sotto la denominazione di “Calabria” si identificava in origine la regione salentina, il tacco d'Italia. Ma quando le due penisole dell’Italia meridionale furono unificate dai bizantini, il nome “Calabria” fu usato per identificare anche la regione della punta dello stivale.
Fu solo successivamente che questo nome fu utilizzato per designare soltanto l’attuale penisola calabrese. L’etimologia della parola Calabria deriverebbe dal greco “Kalon-brion”, ovvero “Faccio sorgere il bene”, per la fertilità del territorio costiero. Infatti, ancora oggi tutte le zone lambite sia dal Mar Tirreno che dallo Ionio (sempre contese dalle popolazioni che nella storia si sono insediate e avvicendate nel dominio di questa regione), sono ricche di vasti oliveti, agrumeti e frutteti, con coltivazioni e produzioni tipiche quali ad esempio il bergamotto e il cedro.
In questo articolo ricostruiremo proprio per sommi tratti la storia della Calabria e dei popoli che l'hanno abitata, da quando nell'antichità vide sorgere le floride colonie della Magna Grecia alla nascita del Regno d'Italia. Passeremo poi in rassegna proprio le specialità agroalimentari e i piatti più famosi della cucina calabrese, povera ma genuina, nonché caratterizzata dal colore rosso delle sue materie prime e da sapori decisi e piccanti.
Col passare del tempo, tuttavia, tra questi centri nacquero profonde rivalità che fecero scoppiare aspre guerre. Approfittando di queste lotte tra le colonie greche, i Lucani e i Bruzi, due popolazioni che provenivano dall'Italia centromeridionale, si insediarono sulle alture della regione, lontano dalle coste, e costruirono città circondate da mura fortificate. Lo scontro con le città greche della costa fu inevitabile. Da quel momento iniziò per la Calabria un periodo di lotte sanguinose: le colonie greche chiesero aiuto a Roma contro le popolazioni italiche, che vennero così sconfitte.
Oltre alle famose e già citate 'ndula e cipolla rossa di Tropea, vale la pena senz'altro provare il Pecorino del Poro, l'olio extravergine d'oliva e i vini che si producono in regione, i liquori alle erbe e agrumi calabresi, nonché il vasto assortimento di spezie tra cui il rinomato peperoncino piccante calabrese e i gustosi pomodori secchi. Queste sono le specialità alimentari più tipiche di questo soleggiato e fertile lembo di terra, e sono il risultato di antiche tradizioni tramandate di padre in figlio e di condizioni meteorologiche e geografiche invidiabili.
Veniamo al fine pasto. Durante la tua vacanza in queste terre non puoi non assaggiare il rinomato Tartufo di Pizzo: è un gelato alla nocciola che viene modellato, rigorosamente nel palmo della mano, a forma di semisfera con un cuore di cioccolato fondente fuso e ricoperto da un spolverata di cacao amaro in polvere e zucchero. Si tratta di una delle specialità per cui la Calabria è conosciuta nel mondo ed è stato anche il primo gelato in Europa ad aver ottenuto il marchio IGP. Vale la pena cedere alla tentazione e assaggiare questo dolce tipico a cui sono ispirati i vari tartufi industriali, che però non hanno niente a che fare con quello artigianale.
Chiudiamo infine menzionando il liquore alla liquirizia: la liquirizia è una pianta erbacea che cresce in modo spontaneo nei terreni argillosi del meridione d'Italia e della Calabria. Riconosciutale sin dall'antichità numerose proprietà benefiche, dalle radici si ricava la sostanza che viene utilizzata per preparare ottime caramelle dolci e liquori. La regione è anche nota per le ricette tradizionali per la preparazione di amari e digestivi, alcuni dei quali negli ultimi anni hanno saputo riscuotere apprezzamenti e riconoscimenti anche al di fuori dei confini nazionali.
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18.11.2021
19.11.2021
22.11.2021